Quando parliamo di disegno applicato al tatuaggio, parliamo prima di tutto di controllo, pazienza e osservazione. Tutte qualità che la tecnica a penna biro mette alla prova come poche altre. Per questo, quando alla Milano Tattoo School abbiamo ospitato il workshop di Matteo Felloni, biro artist di grande talento, sapevamo che sarebbe stata un’esperienza intensa. Non ci aspettavamo però l’entusiasmo e la partecipazione che ha travolto tutti: due giorni di studio, sperimentazione e pura passione per il disegno.
Due giorni per riscoprire il segno
Il workshop si è tenuto in un weekend, sabato e domenica e ha avuto come tema la realizzazione di un ritratto completo utilizzando solo penne biro. Niente matite, niente sfumini, niente possibilità di cancellare. Solo il tratto deciso e diretto della penna. Una sfida che all’inizio ha intimorito qualcuno, ma che in breve si è trasformata in una vera scoperta.
Lavorare con la biro costringe a ragionare in modo diverso. Ogni linea è definitiva, ogni errore va gestito, non nascosto. È un modo di disegnare che educa all’attenzione, alla precisione e al controllo della mano – le stesse abilità che servono dietro una macchinetta per tatuaggi. Ed è proprio questo il motivo per cui il workshop ha colpito nel segno: ha unito tecnica artistica e mentalità da tatuatore.
L’approccio di Matteo Felloni
Matteo Felloni è uno di quegli artisti che riescono a far sembrare semplice ciò che semplice non è. Con la biro crea ritratti iperrealistici, ricchi di sfumature e profondità, costruiti con centinaia di linee sovrapposte. Durante il workshop, ha guidato i ragazzi passo dopo passo, spiegando come costruire un volto, come dosare la pressione della mano, come lavorare con la luce e l’ombra senza mai smettere di respirare col segno.
Non si è limitato a insegnare la tecnica: ha mostrato anche la filosofia dietro al gesto. La biro, dice Felloni, “è verità pura”. Non puoi tornare indietro, non puoi coprire o correggere: puoi solo accettare il segno e portarlo avanti. È un principio che vale anche per il tatuaggio, dove ogni linea è una decisione definitiva. E i ragazzi lo hanno capito subito.
I ragazzi all’opera
Fin dalle prime ore del sabato, l’aula si è riempita di concentrazione. Fogli bianchi, penne blu e nere, volti assorti. Si sentiva solo il fruscio della biro sulla carta. Dopo le prime prove di segno, i partecipanti hanno iniziato a costruire i loro ritratti, osservando luci, proporzioni, espressioni.
Con il passare delle ore, si sono viste nascere opere straordinarie: visi realistici, sguardi vivi, dettagli incredibili ottenuti solo con il gioco di pressione e tratteggio. Matteo passava tra i banchi, correggeva, incoraggiava, mostrava come sfruttare anche gli “errori” per dare carattere al disegno.
La domenica, i lavori hanno preso forma completa. Alcuni studenti hanno superato ogni aspettativa, realizzando ritratti che sembravano fotografie. Altri hanno trovato nel tratto libero e imperfetto la propria voce personale. Tutti, però, hanno scoperto quanto la biro possa essere uno strumento potente per crescere artisticamente.
Disegnare come allenamento al tatuaggio
Per un tatuatore, il disegno non è solo la base: è il vero allenamento quotidiano. E disegnare con la biro è uno dei modi migliori per migliorare il controllo del tratto. Ti obbliga a pensare prima di agire, a gestire la pressione, a visualizzare il risultato finale. È lo stesso approccio che serve per tatuare linee pulite e coerenti sulla pelle.
Durante il workshop, Matteo ha insistito molto su questo punto. Il tatuatore deve saper prevedere il segno, non inseguirlo. Deve avere una visione chiara di ciò che sta costruendo, esattamente come un biro artist. La mano diventa più sicura, la sensibilità aumenta, e il disegno si trasforma in un linguaggio fluido, naturale.
Un weekend di crescita e ispirazione
Alla fine dei due giorni, l’aula era piena di ritratti, ma anche di energia. I ragazzi erano stanchi ma entusiasti, felici di aver spinto i propri limiti un po’ più in là. Molti di loro hanno detto che questo workshop li ha fatti “vedere” il disegno in modo diverso. Non più come un compito, ma come un dialogo con il segno, una ricerca personale.
Per noi della Milano Tattoo School, è stato un piacere vedere come un’esperienza del genere possa accendere una passione così autentica. Il workshop con Matteo Felloni non è stato solo un corso di disegno: è stato un momento di crescita per futuri tatuatori che vogliono costruire la propria identità artistica.
Scopri anche tu i nostri workshop
Alla Milano Tattoo School crediamo che ogni tecnica, anche quella più lontana dal tatuaggio, possa insegnare qualcosa di fondamentale. Per questo organizziamo workshop con artisti come Matteo Felloni, che portano esperienze nuove e stimolanti ai nostri studenti.
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